Care ragazze di ogni età (e se sei un uomo, puoi serenamente trasportare tutto quello che scriverò al maschile), mentre camminavo mercoledì in mezzo ai campi, riflettevo su tutte le volte in cui noi donne abbiamo dato del “bastardo” a un uomo della nostra vita e alle numerose volte in cui come coach ho affiancato persone che stavano uscendo da una relazione. Lasciamo da parte quelli che abbiamo definito tali senza averci avuto davvero a che fare e concentriamoci invece su quelli che abbiamo definito tali a seguito di una rottura sentimentale. Sia che tu ne sei stata l’amante, o che ti abbiano tradito, sia che la storia sia finita di morte naturale o che uno dei due abbia deciso di rompere, quando la storia si chiude arriva quasi sempre un momento in cui ci troviamo a pensare di aver buttato anni della nostra vita dietro a un uomo o una donna. In quei momenti ci dimentichiamo tutti i momenti invece in cui abbiamo guardato negli occhi quella stessa persona con un senso di amore profondo. Dimentichiamo le risate fatte, l’aver pianto con lui, i momenti in cui abbiamo progettato qualcosa di importante o in cui (per chi li ha) sono nati i vostri figli. Come se il fatto che la nostra storia non abbia avuto il lieto fine, le togliesse il diritto di essere stata comunque degna di essere vissuta. Perché la persona una volta amata si converte nel “bastardo”? Ho identificato tre ragioni principali:
1. Nel tentativo di rifarci una vita e proseguire, crediamo che il fatto di detestare la persona una volta amata, ci permetta di allontanarci da lei, perché se continuassimo a ricordare le cose belle, forse non riusciremmo mai a prendere la decisione di separarci definitivamente. Ma di fatto noi ci stacchiamo davvero da qualcuno quando siamo in pace e non quando siamo in guerra.
2. Nel caso il “bastardo” (o la “bastarda”)fosse diventato tale perché ci ha mollato o tradito, crediamo che il considerarlo tale possa innalzare la nostra autostima della serie “Io merito di più”. Come se per il fatto di averlo amato e perso fosse qualcosa che potesse realmente intaccare il nostro valore di donne. Ma il fatto che costui o costei ci abbia lasciato non significa affatto che noi non valiamo. Come sarebbe se vedessi il tutto da una prospettiva più ampia: “Abbiamo percorso insieme della strada, ed ora vogliamo percorrerne altra in direzioni diverse”.
3. Infine crediamo che convincendo noi stesse e il mondo che lui è un bastardo, forse riusciremo a stare meno male. Ma mentiamo a noi stesse, perché quando sentiamo di avere il cuore spezzato, è solo l’accettare la nostra vulnerabilità momentanea che sana il cuore, non l’indurirci.
So cosa si prova ad essere “mollate” o “tradite”. So cosa si prova a vedere l’uomo a cui dicevi “ti amo” accanto a un’altra donna. E penso sia anche piuttosto normale inizialmente reagire considerando un “bastardo/a” l’ex. Eppure il pensiero più nuovo che mi viene su tutto questo è il seguente “Il mio valore di donna, è indipendente dall’uomo che amerò. Ringrazio ogni uomo della mia vita, per ciò che mi ha dato. La vita troverà sempre il modo di portarmi con naturalezza i compagni di viaggio migliori, in ogni momento”. So che ci vuole il giusto tempo eppure mi sembra un gran bel pensiero da coltivare… Che ne dite?
Un abbraccio grande e buon week end dalla vostra coach. Con grande affetto, Chiara…
PS: Negli ultimi 7 giorni, avete commentato proprio in tante e ne sono felicissima… risponderò a tutte solo che ci sono un paio di commenti su cui sto ancora riflettendo per dare delle risposte più personali e utili. Lunedì risponderò a tutti i commenti arretrati e anche a tutti quelli che lascerete nel week end! Grandi ragazze, avanti tutta!