Nel viaggio che compiamo come esseri umani arriva un momento in cui salutare dei compagni di viaggio. Alcuni di questi compagni di viaggio li chiamiamo amici, altri li chiamamo mamma o papà, altri fratelli o sorelle, altri figli. Altri ancora prendono il nome di fidanzati, mariti, mogli, soci, colleghi. Distinzioni utili… ma alla fine dei conti sono tutti compagni di viaggio che scelgono di condividere un pezzo di strada con noi.
Immagino gli esseri umani alla nascita come se fossero tutti su una stessa linea di partenza, dotati di un meraviglioso zaino scintillante fatto di leggerezza, saggezza, bellezza. Poi qualcuno con entusiasmo proclama “PRONTI, PARTENZA… VIA!” ed ecco che il gioco ha inizio. Immagino questi piccoli esseri umani sparpagliarsi fra deserti e foreste e città e oceani, desiderosi di spalancare gli occhi sul mondo, desiderosi di giocare, incontrare, scambiare momenti di vita…
Immagino gli esseri umani nel corso della loro vita, di quando si dimenticano del gioco. Di quando indossano espressioni dure, perché qualcuno ha insegnato loro che per vincere devono essere seri. E loro ci hanno creduto. Li vedo mentre piangono, mentre distesi sul divano di casa o in auto in mezzo a un parcheggio deserto si tengono la testa fra le mani e pensano “ma è tutta qui la mia vita?”. Percepisco il loro sconforto di quando sentono che è tutto così dannatamente difficile… Poi qualcosa dentro di loro cambia, e tutto quel dolore, scompare: si sono ricordati che è un gioco, si sono aperti a un nuovo pensiero… e la vita torna a fluire in loro e a guidarli. Allora li vedo ridere spensierati, abbracciare qualcuno, sento la tonalità calda dei loro “Ti amo” di quando lo sentono davvero… di quando guardano un panorama da togliere il fiato e pensano “GRAZIE!!! Se anche morissi ora morirei felice!”.
Immagino gli esseri umani che viaggiano per la vita, a volte soli a volte in compagnia… li immagino mentre semplicemente vivono.
E poi immagino gli esseri umani nel momento della loro morte… quello zaino scintillante ora è carico di esperienze, di luoghi, di cose dette e non dette… è carico di pensieri che nel corso degli anni sono cambiati così tanto da non sembrare appartenere alla stessa persona… Sento la loro saggezza nel pensare: sono sempre stato perfetto… sono sempre stato al sicuro… e allora nella versione più saggia immagino questi viaggiatori che con un guizzo di luce negli occhi si guardano intorno e vedono che stanno per varcare una soglia che li porterà altrove… di fronte a loro il vuoto… ma ora sanno che proprio come quando hanno iniziato il gioco, una linea di arrivo, altro non è che una nuova linea di partenza… e che va oltrepassata per iniziare un nuovo gioco… Allora vedo questi esseri umani girarsi per un istante a ciò che è stato, congedarsi da chi è stato con loro… li guardo ammiccare a chi è con loro pronto ad oltrepassare quella linea di arrivo. Perché saranno quelli i loro nuovi compagni di viaggio. E loro lo sanno. Immagino gli esseri umani che sanno dirsi addio… che piangono, ridono, sentono tutto e nello stesso istante nel momento in cui un viaggiatore sta per andarsene mentre noi invece rimaniamo a giocare la vita.
Sento il potere infinito di trasformazione e liberazione che si sprigiona in noi quando sappiamo dire veramente addio a qualcuno… di quando lasciamo che un ciclo vita-morte si chiuda e che un altro abbia inizio. Per quanto lungo sarà il pezzo che farai con ogni compagno di viaggio che incrocerai, ricorda che sarà sempre e solo un pezzo. E che l’unica costante della tua vita sei tu. E che sei l’unica costante di cui hai davvero bisogno… Dì addio a chi sta andando, a chi è già andato a chi se ne andrà, ingloba in te l’amore che hai provato per loro… oltrepassa la linea di ciò che è stato… presto qualcos’altro avrà inizio… e tu ne farai parte… fidati…
A presto… a tutte e tutti voi miei compagni di viaggio virtuali e reali!
La vostra coach,
Chiara